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Il materiale che non ti aspettavi

5 dicembre 2023

Diverse manifestazioni del settore architettura e interior design a scala internazionale fanno della sostenibilità e dell’uso corretto delle risorse il focus delle proprie proposte, attirando un pubblico di professionisti e curiosi.

 

di Nora Santonastaso

 

Sondando le opinioni e le aspettative di alcuni colleghi e colleghe che mi capita di frequentare per motivi professionali e personali, ho scoperto che una delle discriminanti che determina la scelta di visitare o meno una manifestazione, un evento o una fiera del settore architettura e interior design sia la presenza di proposte studiate intorno ai nuovi criteri della sostenibilità e dell’uso corretto e consapevole delle risorse.

 


La mostra NEXT BEAUTY di Baolab durante l’ultima edizione di A@W Milano, il mese scorso. Foto © Architect@Work Italy

 

E se ARCHITECT@WORK, con il tema Fab Futures di quest’anno e la ricorrente partecipazione di Baolab, con la sua ampia selezione incentrata sugli scenari futuri concretizzati da un nuovo concetto di materia, dà risposta a questa specifica esigenza di studio e partecipazione, anche altre realtà internazionali si dimostrano capaci di accoglierla e raccontarla.

 

Ogni fine ottobre le strade di Eindhoven, nei Paesi Bassi, si popolano di un carico straordinario di designer, architetti e curiosi della materia, pronti a visitare le diverse location della Dutch Design Week. Rispetto ad altre settimane del design italiane e internazionali questa manifestazione mostra dei caratteri distintivi: gran parte delle proposte, infatti, non è ancora prodotto, ma semplice dichiarazione di un percorso di ricerca, suggerimento di una via innovativa, decisamente buona e virtuosa.

 

Proprio grazie alla visita di alcune edizioni della manifestazione olandese ho imparato che esiste un ingrediente curioso per la preparazione di straordinarie ricette di design e di architettura: il micelio.

 


Il Growing Pavilion, installazione alla Dutch Design Week di Eindhoven nel 2019. Foto © Eric Melander / Growing Pavilion

 

Già nel 2019 in un angolo della Ketelhuisplein, la grande piazza dell’ex quartiere industriale dello Strijp-S, campeggiava un insolito padiglione dalla forma, definita e ben riconoscibile, di tamburo. Visitandolo ho scoperto che la sua struttura lineare in legno, piuttosto tradizionale e riconducibile a un modo di fare architettura al limite dell’artigianato, era tamponata da un sistema di pannelli cresciuti (e in continua crescita) a partire da una colonia di funghi, attraverso il loro micelio, ovvero l’apparato vegetativo formato da un intreccio, simile a un intricatissimo reticolo, di filamenti (le ife).

 

Il Growing Pavilion, realizzato su progetto dello scenografo e artista Pascal Leboucq in collaborazione con lo studio Krown Design di Erik Klarenbeek, si proponeva come una sorta di manifesto di possibilità, integrando al suo interno anche altri suggerimenti di sostenibilità, riuso, ricollocazione: pavimenti in giunco e panche realizzate ricompattando materiali di scarto provenienti dalla filiera dell’agricoltura.

 

Il micelio presenta alcune caratteristiche notevoli rispetto a un possibile uso nell’architettura e nell’interior design: è leggero, facilmente lavorabile e modellabile, offre un ottimo isolamento termico e acustico e - fattore da non considerare scontato - può essere riparato localmente e riutilizzato più volte attraverso ripetute procedure di smontaggio e rimontaggio.

 


La struttura dell’installazione di MME alla Dutch Design Week 2023, per la presentazione del progetto mycoSonic. Foto © Richa Saini / MME

 

Lo scorso ottobre ho poi scoperto il progetto mycoSonic, promosso da Mycelium Materials Europe (MME), realtà attiva fin dal 2018 nella promozione di materiali bio-based e di economia circolare. MME si avvale, per la progettazione e la realizzazione dei suoi progetti innovativi, di una vera e propria fabbrica di micelio, situata a Hedel, cittadina a circa un’ora di percorso in auto da Rotterdam.

 

L’installazione alla Dutch Design Week, modulata ancora una volta intorno a una struttura architettonica a padiglione, evidenziava le straordinarie proprietà acustiche dei pannelli realizzati in micelio attraverso un percorso sensoriale in grado di immergere il visitatore in un’atmosfera di particolare e suggestiva connessione con la natura, strutturata su più piani percettivi.

 

Le proposte di MME, sebbene incentrate sulla ricerca e la valorizzazione delle qualità strutturali e tecnologiche del micelio, si inseriscono in un’ottica più ampia di transizione verso una progettazione sostenibile. L’insolito materiale naturale, infatti, viene spesso affiancato da progetti realizzati in lana grezza e sottoprodotti dell’industria manifatturiera, altrimenti destinati al conferimento in discarica.

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