I serramenti di nuova generazione giocano a scomparire, pur essendo presenti nella bellezza delle loro ampie superfici vetrate.
Alle partizioni trasparenti vetrate è affidato il compito di mediare tra interno ed esterno della casa senza realizzare una divisione visiva.
L’architettura e l’arte del costruire nascono, in origine, per dare risposta all’esigenza dell’uomo di trovare riparo dalla variabilità delle condizioni imposte dall’ambiente esterno, oltre che per godere della sicurezza e della protezione di uno spazio confinato rispetto a quello, più ampio, fruibile liberamente e non assegnato a un nucleo familiare specifico.
Nel corso dei secoli l’architettura si è affinata in tecnica e materia e, a oggi, le caratteristiche e le prestazioni degli elementi utilizzati per realizzare le partizioni e i divisori opachi - tra interno ed esterno e tra ambienti confinanti - sono eguagliate, e in alcuni casi addirittura superate, da quelle che definiscono superfici trasparenti o semitrasparenti.
Le finestre e le vetrate più ampie di collegamento funzionale tra la casa e lo spazio esterno di sua pertinenza, insomma, sono molto spesso più prestanti delle pareti sia a livello termico che sul piano della sicurezza. E questo a dispetto di quello che il vetro, con la sua estetica fluida ed evanescente, può raccontare a un semplice esame visivo.
Questo incremento di performance delle partizioni vetrate è così netto che, negli ultimi anni, è possibile assistere, negli infissi, a una sempre maggiore ottimizzazione della quota infisso rispetto alla superficie vetrata.
Il primo, infatti, è interessato da un approccio progettuale volto a una netta minimizzazione, mentre la seconda vede rafforzare progressivamente la sua presenza, a vantaggio di una crescente permeabilità visiva tra interno ed esterno della casa. In questo senso, l’aggettivo panoramico applicato agli infissi scopre nuovi significati e si dimostra sempre più aderente a quanto, sul piano concreto, ci troviamo a sperimentare nelle architetture moderne.
Il progetto di Studio Machina attinge al catalogo di Agostini Group soluzioni dall’estetica minimale. Immagine © Marco Zanta per Studio Machina Architetti Associati
Agostini Group, azienda che festeggia quest’anno i suoi primi sessant’anni di attività nel settore serramenti, ha aggiunto recentemente nel suo portfolio un progetto d’architettura che racconta il ruolo degli infissi di concezione moderna e innovativa nel contesto di un intervento di realizzazione di un edificio residenziale unifamiliare.
Siamo nell’area periurbana del centro storico di Treviso e, nonostante questa localizzazione semi-cittadina, il contesto con cui dobbiamo confrontarci ha ampi margini di naturalità. Beneficia infatti della presenza del verde e del limite lineare, visivo e paesaggistico, imposto dal fiume Sile.
Lo Studio Machina Architetti Associati incardina il progetto del nuovo edificio in tre temi/aspetti principali: la forma, articolata e rispettosa del contesto; l’estetica, studiata per mediare tra spazio interno ed esterno; la permeabilità, ovvero la possibilità di mantenere in connessione continua i diversi ambiti, indoor e outdoor, con cui l’edificio interagisce, esplicando funzioni e suggerendo usi, rapporti e nuove visuali.
Alla definizione della permeabilità contribuiscono, più di qualsiasi altro elemento architettonico e di interior design, le soluzioni scelte dallo Studio per la realizzazione degli infissi e delle pareti vetrate, tutte attinte al vasto catalogo di Agostini Group e personalizzate secondo le specifiche esigenze progettuali.
Nelle porzioni di facciata interessate da una connessione più forte tra contesto e interno della casa i serramenti della linea Minimal Frames Zero Level svolgono un ruolo importante e discreto: sono presenti - e dunque garantiscono un livello ottimale di isolamento termico e sicurezza - e, allo stesso tempo, scompaiono.
L’anta perimetrale risulta infatti visibile per soli 4 mm, mentre il telaio a filo pavimento, sagomato per delineare un taglio largo solo 16 mm, consente una movimentazione dell’anta comoda e fluida. L’anta stessa è studiata per percorrere la via dell’invisibilità: il suo profilo è visibile nella parte inferiore per soli 30 mm.
Per le finestre e le porte-finestre a battente, invece, i progettisti dello Studio Machina rivelano una grande attenzione al fattore isolamento termico. Queste sono infatti realizzate con la serie Fibexinside Aluminium Design, caratterizzata dalla presenza, nel corpo centrale, di un nucleo isolante in Fibex, materiale composito FRP in fibra di vetro.
agostiniminimal.com
tutte le immagini © Agostini Group