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I cinque sensi nei materiali antibatterici

16 marzo 2021

Oggi il leit motiv nel mondo della manifattura applicata all’architettura è creare materiali con un’attenzione specifica alla pulizia e all’igiene.

di Erika Gagliardini



Reception e hall ascensori dell'ospedale San Raphael a Tel Aviv © Amit Geron 

 

Si tratta di una questione complessa che può essere risolta mediante un sapiente connubio tra performance tecnologiche, estetica ed ecosostenibilità, sia in ambito domestico sia nei luoghi pubblici. Disporre di superfici con elevato ‘potere antibatterico’ assume quindi un’importanza primaria; pensiamo soprattutto alla ceramica antibatterica e/o fotocatalitica. Questo tipo di materiale sfrutta il fenomeno naturale della fotocatalisi che si basa sull’adozione di un catalizzatore, come ad esempio il biossido di titanio, disponibile in natura e privo di effetti collaterali per la salute umana.

 


L’ospedale offre un’accoglienza di lusso © Amit Geron 

 

Il progetto per il nuovo San Raphael Hospital di Tel Aviv, per ovvi motivi, ha dovuto rispondere proprio a queste esigenze di igiene e sterilità. Cinque anni fa, lo Studio Gad è stato incaricato di trasformare un edificio preesistente in un ospedale privato caratterizzato oltre che da servizi all’avanguardia anche da elevati standard di ospitalità.

 

In collaborazione con Shauer Architects, lo Studio Gad ha creato un linguaggio estetico originale. L’intera struttura preesistente è stata smantellata, lasciando a nudo lo ‘scheletro’ dell’edificio per riprogettare gli spazi adottando le tecnologie più avanzate e un ampio impiego di materiali naturali.

 

Molta attenzione è stata dedicata alla creazione di interior design originali, prendendo in considerazione sia la visita del paziente, sia l'esperienza sensoriale e come ogni spazio sarebbe stato interiorizzato inconsciamente.

 

Lo Studio Gad ha dato la priorità agli effetti dei cinque sensi umani come punto focale dell'esperienza, tra cui:  la vista, con un linguaggio visivo chiaro e coerente in tutte le aree del progetto; il suono, un’acustica dell'ospedale, per produrre un'atmosfera rilassante e tranquilla per i pazienti; l’odore, un profumo attraverso i sistemi di ventilazione; il gusto, con una panetteria e un ristorante nella hall accessibile sia ai pazienti, sia ai visitatori; il tatto, ciascuna delle sale d'attesa e le aree comuni sono attrezzate con arredi che rendendo gli spazi estremamente confortevoli. Unioni sensoriali che hanno trovato coerenza nell’utilizzare le superfici in gres porcellanato Waterfall di Lea Ceramiche per la pavimentazione interna.

 

Waterfall fa parte della serie Protect®: piastrelle con uno scudo antibatterico incorporato efficace al 99,9% contro i batteri, in qualsiasi condizione di luce. Con le sue cromie grigie che spaziano dal più scuro Dark Flow al più chiaro Ivory Flow, la collezione ripropone in modo realistico una pietra rocciosa e antica come l’ardesia.

 

A seguire, una panoramica di alcune superfici con ‘potere antibatterico’ che possono facilitare l’igiene negli ambienti interni e nei rivestimenti esterni.

 

  
© Marazzi                                                                                © Iris Ceramica Group

 

Tra i materiali con un’innovativa tecnologia antibatterica per le superfici ceramiche Puro Marazzi Antibacterial si avvale di un avanzato ed esclusivo trattamento agli ioni d’argento, incorporato nella materia durante il processo produttivo. Ciò è in grado di contrastare la proliferazione di batteri e microbi assicurando una protezione attiva e permanente sulle superfici in qualsiasi condizione di luce, compresa l’assenza di raggi UV.

 

Le superfici ceramiche Active Surfaces™ di Iris Ceramica Group sono un altro esempio dell’unione delle elevate prestazioni tecniche a cinque proprietà essenziali: antibatterico, antivirale, antinquinante, antiodore e autopulente, tutte caratteristiche che sono certificate secondo le norme ISO. Grazie a un processo di fotocatalisi con biossido di titanio addizionato con argento – tecnologia coperta da due brevetti europei – le superfici Active si ‘attivano’ eliminando la presenza di sostanze inquinanti, agenti microbici (virus, batteri, funghi e muffe) e cattivi odori.

 

 © Wallpepper 



© Panaria

 

Con l’evoluzione di WP/Acoustic prodotta da WallPepper®/Group la carta da parati fonoassorbente diventa anche antibatterica. Trasformazione dovuta al nuovo protettivo Wallsilk®Antibatterico, dove alle qualità fonoassorbenti e decorative del Sistema Acoustic si aggiungono le caratteristiche antimicrobiche.

 

Via Maestra di Panaria Ceramica fa parte delle superfici della linea Protect®, progettata in esclusiva da Microban®, brand leader mondiale nella tecnologia antibatterica: un vero scudo agli ioni d’argento integrato nei prodotti già in fase di cottura che evita la proliferazione dei batteri fino al 99,9%. Ne risultano superfici costantemente protette, con alte prestazioni igieniche, inalterabili dall’usura e dalle condizioni climatiche.

 

  
© Rak Ceramics                                            © Cleaf

 

Una evoluzione applicabile sin dalla fase di progettazione è Rak- Sanit di Rak Ceramics, che con l’inserimento di nuove misure igienico-sanitarie permette la creazione di spazi abitativi e lavorativi in totale libertà e sicurezza, grazie allo sviluppo di speciali smalti antibatterici certificati. Lava Concrete è il gres porcellanato a tutta massa, antiscivolo per uso residenziale e commerciale, caratterizzato da piastrelle effetto cemento.

 

La collezione di pannelli nobilitati e laminati prodotti da Cleaf, dedicata all’arredo per la cucina e per il bagno, può prevedere un trattamento antibatterico che, grazie a una tecnologia microbiologicamente testata secondo la normativa ISO 22196:2011, ne riduce fino al 99,9%. la carica batterica. Gli ioni d'argento incorporati nello strato decorativo attirano infatti i batteri bloccandone la riproduzione cellulare.

 


© De Castelli

 

L’azienda De Castelli progetta da sempre con il rame in spessore.  Oltre a essere naturale, il rame è un materiale passivo, antimicrobico, in grado di auto-sterilizzarsi in superficie senza bisogno di elettricità o pulizia con sostanze chimiche. Diversi gruppi di ricerca in tutto il mondo hanno verificato che il Coronavirus sopravvive sul rame circa 4 ore, a differenza di altri metalli o materiali che ne mantengono molto più a lungo la portata infettiva; addirittura sembra che i virus ‘esplodano’ atterrando sul rame, che li ‘degrada’.

 

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